I CONCORSI DI SAMIDEANO nasce in Italia, per iniziativa di un italiano esperantista che ha preso emblematicamente il nome di Samideano.
L’Italia, dopo l’antica Roma e la breve follia del primo Novecento, non ha una tradizione imperialistica, non ha imposto la propria lingua nel mondo con le armi o con la forza economica, non martella le menti di americani, europei, africani e indiani con canzoni e slogan. La sua meravigliosa lingua, l’italiano, è andata nel mondo solo con gli emigranti e gli artisti. Il cittadino italiano, come molti altri, può comprendere bene cos’è la prepotente invasione culturale, perché l’ha subita e la subisce; può comprendere bene il ruolo di una lingua neutrale d’intermediazione, rispettosa di ogni cultura e concepita per la fratellanza e l’armonia fra le genti. Chi dice che di essa non c’è bisogno perché abbiamo l’inglese o il cinese, è già culturalmente dominato e plagiato tanto da non avvertire che si sta minacciando la sua identità e l’appartenenza. La guerra delle lingue, che è parte di una più vasta guerra di dominio, sia nel passato che in atto, è una storia di violenza e sopraffazione. Non potrà mai portare né la pacificazione né il pieno rispetto reciproco dei popoli.
Dunque, questo concorso scaturisce dall’amore per la poesia e dall’amore per la libertà delle genti che l’esperanto rappresenta. Si rivolge ai poeti italiani e, attraverso l’esperanto, ai poeti di tutto il mondo. Poesia da tutti i cieli. Poezio el ĉiuj ĉieloj.